Parliamo di RELAZIONE

Il Piccolo principe

Addomesticare vuol dire legarsi. Se mi addomestichi avremo bisogno uno dell’altro; tu sarai per me unico al mondo e io sarò per te unica al mondo. Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità.

A. de Saint-Exupéry.




La relazione è un rapporto tra due o più individui che orientano in modo cooperativo le loro azioni. Nella relazione ognuno di noi gioca  sempre un ruolo attivo e rispetta alcuni principi di base: 

  • Intenzionalità: l’intenzione consapevole di partecipare all’interazione mantenendo un significato comune.
  • Cooperazione: l’obbiettivo comune è quello di creare connessione e per far fluire l’energia. La cooperazione sembra raggiungere nell’uomo una complessità funzionale unica e acquisire un segnale non verbale presente solo nella nostra specie: l’indice puntato a indicare un oggetto o un aspetto dell’ambiente che si intende proporre all’attenzione congiunta un altro essere umano percepito come simile a sé nell’intenzionalità. Dall’esercizio di questa capacità, e dalla conseguente condivisione dell’attenzione.
  • Intersoggettività: la capacità di condividere, partecipare, risuonare, entrare nell’esperienza soggettiva dell’altro.
  • Attenzione congiunta: regolatore dei flussi di energia.
  • Comunicazione integrativa dove il mondo interiore di ciascun interlocutore viene rispettato nelle diversità.

Esse sono composte da quattro elementi: il noi, i sistemi motivazionali interpersonali (SMI), le emozioni e il linguaggio

Noi

Grafica di Martina Fiorentino

La vita è l’arte dell’incontro.

Le relazioni definiscono il nostro senso di identità che non è limitato al corpo ma è legato ai rapporti con gli altri ora e nel tempo così che l’Io possa diventare Noi. Nello stesso tempo, diventare parte di un Noi non significa dimenticare l’importanza dell’Io. 

Il Noi risiede nella risonanza, più precisamente nei neuroni specchio. I neuroni specchio sono una classe di neuroni che si attiva sia quando un individuo esegue un’azione sia quando lo stesso individuo osserva la medesima azione compiuta da un altro soggetto. Essi sono parte di un circuito della risonanza che ci consente di percepire le emozioni dell’altro senza però perdersi nei suoi stati interni: siamo cioè in grado di entrare in risonanza con l’altro, senza arrivare a una fusione. 

Sistemi motivazionali interpersonali

Sistemi motivazionali interpersonali (SMI) si fondano su disposizioni innati e  costituiscono tendenze e propensioni ad agire verso obiettivi specifici, capaci di regolare il nostro comportamento e le nostre emozioni in vista di una meta ben definita, la relazione.

I SMI sono influenzati dall’apprendimento e dalla storia di vita della persona, ecco perché nella stessa situazione due individui potranno attivare SMI divenenti.

I SMI sono:

  • Attaccamento volto alla ricerca di cura e conforto in situazioni di pericolo o dolore;
  • Accudimento, volti all’offerta di cura e conforto in situazioni di pericolo o dolore;
  • Sessuale per la regolazione dei comportamenti seduttivi implicati nella formazione della coppia;
  • Competitivo per la definizione del rango sociale;
  • Cooperativo (evoluzionisticamente più moderno e raffinato) per la cooperazione tra pari in vista di un obiettivo comune.

Emozioni

Le emozioni sono flussi di energia che scorrono all’interno del nostro corpo e tra i corpi attraverso le relazioni. 

Esse nascono dalla nostra personale interpretazione di uno stimolo che, una volta maturata, attraversa il nostro corpo sotto forma di energia. 

Esse sono reazioni a stimoli così noi possiamo provare le famose farfalle nello stomaco, il rospo in gola, il mattone sullo stomaco, le gambe molli e, di conseguenza agiamo un comportamento.

Quando due persone si incontrano il loro scambio intersoggettivo è sempre regolato e motivato dagli SMI che, di conseguenza,  attivano le emozioni.
Ogni SMI opera attraverso una sequenza di emozioni specifica che si attiva in base al raggiungimento o meno della meta ambita nella relazione.

Linguaggio

Il linguaggio è il mezzo (diversamente dalla lingua che è un codice ) principale della comunicazione ed è costantemente accompagnato da elementi extra linguistici che facilitano il reciproco comprendersi.

Il linguaggio del corpo (contatto visivo, espressioni del volto, gesti, posture, prossemica, l’outfit) ha molto impatto sull’interlocutore. Quando riceviamo i segnali non verbali degli altri il loro mondo interiore viene trasmesso ai nostri organi di senso influenzando la nostra risonanza. Così esso modifica l’idea che gli altri hanno di noi (esempio sorriso).

Il linguaggio del corpo può essere dominante, sottomesso, cooperativo e molto altro.

Quando vogliamo comunicare dominanza occupiamo spazio; la postura è rigida, le mascelle serrate, il viso teso, gli occhi fissi a guardare in alto; la voce alta e la gestualità invadente,

Quando siamo sottomessi ci facciamo piccoli; la postura è curva a coprire gli organi interni o il collo, l’espressione del volto vuota con un sorriso di conseguenza; la voce bassa, la gestualità incerta.

Nella cooperazione la postura è eretta, rilassata e aperta, l’espressione del volto coinvolta (contatto visivo) e interessata; la voce chiara e amichevole, la gestualità aperta ma che non supera lo spazio personale dell’altro e, soprattutto l’altezza dei gomiti.

Il fallimento di una relazione è quasi sempre un fallimento di comunicazione.

Che cos’è la comunicazione?

Coming soon… Stay tuned!!!

Be You

Luisa

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