Quando stiamo bene?
Quando stiamo male?

Non esiste il malato
L’ uomo viene definito “sistema” in quanto totalità e nello stesso tempo unità di parti che insieme sono in salute o in malattia.
Nessuna delle parti che compongono l’uomo può considerarsi separata dalle altre; la salute delle parti è la salute del tutto, come la malattia delle parti è la malattia del tutto.

Il corpo ferito è un corpo soggetto a trauma. La parola trauma significa proprio ferita, rottura. Può essere causato dall’azione dannosa ed improvvisa di agenti esterni (ad esempio: qualcosa di contundente), da un evento (ad esempio: un incidente, un terremoto) o da una serie di situazioni ripetute che rompono il consueto modo di vivere nel mondo e che hanno un impatto negativo sulla persona.
Benché ci siamo eventi potenzialmente più traumatici di altri, l’effetto traumatico non è riconducibile all’evento in sé ma al fatto che il sistema dell’omeostasi dell’individuo non è andato a buon fine.
Tutti gli esseri viventi sono dotati del sistema di omeostasiche ha il compito di mantenerne costante l’equilibrio interno, nonostante il continuo variare delle condizioni esterne. Tale sistema biochimico è fondamentale per la sopravvivenza.
La saluteè una condizione dinamica, una situazione da ricreare ogni giorno, cercando di mantenere quanto si è acquisito e di migliorarlo in profondità e in estensione. La persona sana deve sentirsi appagata in tutte le sue sfere: psichica, biologica e dei rapporti interpersonali.
La malattia diviene squilibrio o, meglio ancora, la risposta compensatoria ad uno squilibrio.
L’evento potenzialmente traumatico è tale perché tende a creare un disequilibrio importante; quando il sistema di omeostasi non riesce a riequilibrare lo stato interno, il corpo manifesta malattia.
Cosa fare per conservare la salute?Basterà mantenere in equilibrio le forze vitali, l’energia che accumuliamo e quella che liberiamo, ricorrendo ai quattro elementi base di vita.
L’uomo è un essere autarchico, conosce i propri principi e i propri bisogni; diventa allora essenziale riprendere contatto con la sua natura cercando di riconoscere e contenere i condizionamenti ai quali sin dalla nascita è esposto.
Il compito di chi si occupa del benessere della persona è quello di permettere a questo sistema di ripartire. Ad esempio, l’intervento del medico chirurgo laddove necessario è determinante per la salute del paziente, ma non garantisce di per se’ il ritorno ad uno stato di salute. Il corpo avrà bisogno di un tempo ulteriore, detto convalescenza, per ristabilirsi quanto più possibile.
Anche l’intervento dello psicoterapeuta segue questa direzione; attraverso la relazione e specifiche tecniche sarà possibile guardare in modo nuovo ad avvenimenti traumatici ed elaborarli.

La malattianon conosce solo cause organiche, essa è comunicazione,ci avverte che qualcosa non sta interagendo armonicamente con il sistema. La malattia non è separata dall’uomo, è un evento che ha un suo significato particolare solo se viene riportato alla specifica realtà di chi la sta vivendo. Non è un’aggressione che proviene dal mondo esterno o qualcosa che insorge dal nulla, essa è piuttosto il punto di convergenza, il punto di arrivo di un lungo cammino sotterraneo.
La malattia ha un senso, un suo specifico significato per la persona che la sta vivendo. La malattia rende l’uomo capace di trasformarsi; essa insegna. L’idea dell’uomo pienamente sano allora si annulla nel momento in cui si arriva a concepire l’idea di un essere in continua ricerca e crescita, anche nella malattia.
Be You
Elena Bertino
Chiara Del Giudice