Emergenza Coronavirus

In ambito psicologico, il professionista ha da sempre la responsabilità della tutela delle persone che operano nel proprio studio o vi accedono. Nei numerosi DPCM che si sono susseguiti in questi mesi, sono rimaste costanti tali indicazioni: “il personale sanitario si attiene alle appropriate misure per la prevenzione della diffusione delle infezioni per via respiratoria previste dalla normativa vigente e dal Ministero della Salute sulla base delle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità” ed inoltre che “i responsabili delle singole strutture provvedono ad applicare le indicazioni per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti fornite dal Ministero della Salute” (art. 3, comma 1, lettera a). La raccomandazione della sanificazione dei luoghi di lavoro (art. 1, comma 1, lettera ii, punto d) riguarda indubbiamente anche gli studi professionali psicologici. In aggiunta, è sempre “raccomandata l’applicazione delle misure di prevenzione igienico-sanitarie”.

Tutto quanto sopra richiamato, e fermo restando che quanto suggerito ha valore fino all’uscita di nuovo DPCM o di un nuovo Decreto del Presidente della Giunta del Piemonte che potrebbero modificare limitazioni e prescrizioni, si traduce nelle seguenti indicazioni:

  1. Non recarsi presso lo studio nel caso in cui si risulti affetti da sintomi influenzali o para-influenzali e/o nel caso in cui si fosse entrati in contatto con soggetti risultati positivi al COVID-19; terapeuta e paziente decideranno insieme di comune accordo come recuperare la seduta (se on-line o di persona appena possibile)
  2. Presentarsi alla seduta il più possibile in orario, evitando anticipi o ritardi
  3. Lavarsi le mani all’ingresso con soluzioni idroalcoliche
  4. Non sostare in sala d’attesa
  5. Evitare le strette di mano
  6. Utilizzare la mascherina coprendo naso e bocca, per tutta la durata della permanenza in studio
  7. Durante la terapia, mantenere una distanza interpersonale di almeno 2 metri
  8. Praticare l’igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto, evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie)
  9. Utilizzare solo fazzoletti monouso
  10. Privilegiare forme di pagamento con intermediazione digitale (carta di credito, carta di debito, bancomat, bonifico bancario o dispositivo elettronico), al fine di ridurre le occasioni di contatto con superfici potenzialmente infette

I professionisti, prima di ogni seduta, avranno cura di pulire tutte le superfici dello studio con disinfettanti a base di cloro o alcol, nonchè di areare completamente la stanza.

In riferimento alle attività psicologiche rivolte ai bambini e agli adolescenti, pur non esistendo il divieto di effettuare attività di sostegno psicologico e attività clinica in presenza, il suggerimento è privilegiare modalità di intervento da remoto, relazionandosi con il minore attraverso modalità interattive online come le videochiamate. In casi particolarmente complessi è possibile organizzare l’incontro in presenza, nel rigoroso rispetto di tutte le misure di sicurezza, adottando anche in questo caso le norme sanitarie di prevenzione igienico-sanitarie, il mantenimento del distanziamento fisico tra persone, l’igienizzazione delle superfici e la sanificazione degli ambienti di incontro, al fine di rendere lo studio un ambiente sicuro. Il professionista valuterà responsabilmente i casi in cui la complessità o gravità della situazione richiederà un incontro in presenza e predisporrà le modalità con cui organizzare tempo e spazio di attesa di chi accompagna il minore.